NON SOLO DARTS

 

   
 
UNA GITA IN GRECIA

 

 

Mace cercava di promuovere l'arte delle freccette. A quei tempi ello giocava con il Buffet Nino, storico club di Monfalcone. Giocava perchè il suo amico Mauri lo aveva abbindolato e comunque non giocava tanto, costantemente in riserva, guardava ed impararava non sapendo che in futuro sarebbe diventato il temibile V.P.
Per non essere solo, ello fungeva da profeta con gli altri amici, dicendo che le frecette erano il gioco del futuro. Abilità tecnica e matematica facevano di questo sport una rogna colossale. Inoltre essendo uno sport di "non contatto" (se non quello con i krighel di birra) tutto il nervoso rimaneva all'interno dell'individuo (cosa che continua tutt'ora) e quindi dovevamo avere uno sfogo e noi l'avevamo. La Moto!!
Questo è un racconto di una vacanza in Grecia, ma solo i 5 giorni a Mikonos sono stati di una tragedia allucinante, fisicamente per il Roby, psicologicamente per me. All'andata viaggio perfetto, soste continue per bagni sulla costiera, arrivo a Trogir verso sera, mangiata di pesce e così via. Dopo varie peripezie in Kossovo ed al confine con la Grecia, arriviamo ad Atene. Tutto bello, con la moto a manetta si andava dappertutto. Poi l'idea, rivelatasi un dramma, di andare a Mikonos.
Il Roby andava tenuto d'occhio. L'anno prima andando in Africa, sul traghetto, ha speso tutto quello che gli avevo dato per comprare un po' di viveri di conforto per la notte. Aveva comprato 1 accendino, 2 pacchetti di sigarette (io non fumo), 1 pacchetto di wafer e 2 mignon di cognac. Quindi ad un certo momento della traversata, non lo si trova più. Dove cacchio è andato? Il traghetto non è tanto grande, non è come l'Habib di Marsiglia/Tunisi, comunque non si trova.
Dopo varie ricerche ello è spaparazzato in punta della nave, a torso nudo con biscotti e birra. Il mare è mosso e tira un vento fortissimo. Si stà bene all'aperto, cielo terso ed un sole in piena. Il Roby si addormenta lì sulla brandina e per 3 ore è nel mondo dei sogni. Arriviamo a Mikonos, ed il Roby incomincia ad essere fastidioso. "Me spizza la schiena" continua a ripetere.
Il primo dramma si era già compiuto. Arrivati al campeggio, dopo aver montato la tenda, ello decide per un tuffo ristoratore. Mace ancora non lo aveva visto bene, soprattutto di spalle. Quando lo vide capì il "me spizza la schiena" e si mise a piangere. La notte fu un inferno. Mugolii con intermezzo di singhiozzi, pianto e contropianto, con la pila il Mace toglieva pezzi di pelle come tovaglioli dalla schiena martoriata. Il giorno dopo, alla farmacia del paese, volevano rispedirlo ad Atene al centro grandi ustioni. Un rosso vivo di carne viva tempestava la sua schiena. Comprato il Kit ripara ustioni,i primi giorni sono stati un supplizio. Sempre all'ombra, non in acqua, niente alcol per via delle medicine, viveva praticamente in tenda. Al 4°giorno, tutto bendato, con una maglietta di cotone, proviamo a fare un giro in moto per l'isola.
Ed è quì che incomincia il 2° dramma. Privo di forze e con il morale a terra, nel parcheggiare la moto, quest'ultima gli scivola e si ribalta, rompendo il cavalletto. In condizioni normali non sarebbe un granchè, ma così conciato è tutta un'altra storia. Arriva il giorno della partenza. Il problema era trovare sempre un appoggio valido per la moto, un muro, un muretto o un palo. Il traghetto che ci portava indietro, faceva tappa in un'altra isola prima di arrivare ad Atene (mi sembra Syros ma non sono sicuro) Quindi un distributore di posti greco, domandava: Pireo? a risposta affermativa ti faceva parcheggiare in una zona del traghetto, altrimenti ti metteva in una zona a parte per poter scendere alla prima fermata. Il Roby veniva indottrinato già da ore dal Mace affinchè avvertisse il parcheggiatore che non aveva il cavalletto e quindi lo mettesse in una zona appropriata per poter appoggiare la moto. Questo indottrinamento continuo deve aver fuso il cervelletto del Roby, che in preda al panico incominciò a comportarsi in modo sospetto. Non scendeva mai dalla moto (evidente senza cavalletto) spostava la moto spingendola da seduto con le punte dei piedi (il tenerè era alto per lui), stava sotto il sole con una copertura a lenzuolo, doveva sobbarcarsi i rimproveri in varie lingue degli automobilisti in fila, procedeva un metro ogni 3/4 minuti.
E venne il suo momento. La situazione è durata più di 10 minuti, ma sotto quel sole sembrava durare ore. La gente era oramai alla frutta. Personaggi con bastoni ed altri pezzi di ricambio usati a mo' di corpo contundente si avvicinavano minacciosi al Roby. Il tutto è partito dalla fatidica domanda del parcheggiatore: Pireo? Il Roby risponde "Non ho il cavalletto"....Pireo? "Non ho il cavalletto"....PIREO?...."Ne cavalletten" PIREO?...."Nein cavalletten" e così via all'infinito fino a quando avendo parcheggiato la mia moto, vado a salvarlo dalle ire del parcheggiatore, nettamente in ritardo sulla tabella di carico.
Legata la moto ad una struttura tubolare della stiva, diedi un alcolico al Roby che insieme alle pasticche per l'ustione lo fecero dormire quasi tutto il tragitto.


 
 

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